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23 giugno 2021-Serata di presentazione del progetto IO R.I.ES.C.O. per contrastare il gioco d'Azzardo patologico, inserito nella guida pratica VICENZA PER LE DONNE.
Il territorio in cui il progetto si inserisce, il Comune e la Provincia di Brescia, evidenzia una
situazione di notevole complessità rispetto ai movimenti migratori; informazioni relative alla
presenza di immigrati a Brescia si hanno dal 1980, quando il fenomeno migratorio in Italia
era agli albori; in quell’anno viene segnalata una presenza di 902 soggetti stranieri con
permesso di soggiorno in tutta la provincia bresciana. In trent’anni la presenza di immigrati
nella provincia di Brescia è cresciuta in modo esponenziale.
Gli ultimi dati emessi a disposizione dell’Ufficio di Statistica del Comune di Brescia relativi
alla presenza di stranieri risalgono alla fine del 2012, dove la popolazione residente straniera
era di 37.478 unità, a fronte di una popolazione totale di 197.452. Degli stranieri residenti,
18.941 erano femmine e 18.537 erano maschi.
Una presenza significativa, dunque, quella delle persone di origine straniera a Brescia, che
necessita di nuove modalità di integrazione e di conoscenza dei diritti e delle
pari opportunità così come sono concepite in Italia oggi. Occorrono modificazioni culturali
e il superamento di pregiudizi e di categorie di pensiero consolidate, ossia, il superamento
degli stereotipi, che ancora oggi precludono il conseguimento di un’autentica parità sia in
termini di integrazione sia in termini relativi alle pari opportunità. La progettualità condivisa
tra i cittadini e le persone immigrate e una cittadinanza attiva attraverso l’associazionismo è
oggi considerato agente di integrazione e facilitatore del dialogo interculturale. Il dialogo
interculturale può essere considerato parte integrante del dialogo civile.
Fondamentale appare quindi auspicare ad un confronto positivo teso al raggiungimento di una co-integrazione che ci troverà arricchiti reciprocamente.Il progetto LA TELA DI PENELOPE, si inserisce in questo quadro, e vuole rappresentare, attraverso il suo nome LA TELA il concetto dell’incontro, della reciproca conoscenza, dell’intrecciarsi quindi di visioni, di vite, di culture, di mondi differenti, fino ad arrivare ad una tela, una composizione armonica dove tutti possano sentirsi riconosciuti, dove i legami, quelli autentici, di amicizia, familiari, di cittadinanza portino al risultato, tanto atteso dell’integrazione.
La pubblicazione LA TELA DI PENELOPE è parte di un progetto più ampio che si è sviluppato in quattro fasi:
Offrire delle consulenze gratuite attraverso la creazione di un Centro d’ascolto in modo da rispondere ad alcuni bisogni come quello dell’orientamento rispetto ad alcuni aspetti legislativi e burocratici (permessi di soggiorno, ricongiungimento familiare…), il sostegno psicologico e il sostegno legale legato al diritto di famiglia e del lavoro.
La sensibilizzazione attraverso la divulgazione di alcuni materiali informativi attraverso più canali quali: il sito del MOICA, le produzioni cartacee e la divulgazione attraverso pubblicazioni tesi a sensibilizzare sul tema delle Pari Opportunità.
Stimolare la riflessione anche passando attraverso uno strumento a maggior impatto emotivo, con la predisposizione di una mostra fotografica con il titolo “LA TELA DI PENELOPE”.
Ha anticipato la mostra un breve corso fotografico in cui persone straniere ed italiane hanno potuto confrontarsi, attraverso l’apprendimento dell’uso del mezzo fotografico, su alcune tematiche legate alle pari opportunità.- La creazione di una serie di incontri a testimonianza del bisogno dell’incontro e della relazione per creare una vera integrazione a partire dalle donne, come metodo di inter-conoscenza grazie a diverse testimonianze di persone provenienti da diversi paesi che hanno raccontato la loro esperienza nella rassegna “Ti racconto il mio paese…”. La raccolta di queste testimonianze ha preso forma attraverso questa pubblicazione che speriamo diventi strumento per stimolare la curiosità verso questi nuovi mondi che si intrecciano, come una tela, con il mondo italiano.Laura Milini, psicologa-psicoterapeutaResponsabile del progetto.
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